lunedì 11 maggio 2015

Aggiornamento di gennaio 2015

LA SONATA A KREUTZER – LEV TOLSTOJ

Questo breve romanzo di Lev Tolstoj, pubblicato nel 1891 ha come tema la forza dirompente delle passioni, oltre a essere stato un vero fenomeno letterario in quel periodo è un capolavoro così poco tolstojano.
Cominciato a scrivere nel 1889, si dice sia nato da una scommessa fatta da Tolstòj e un gruppo di intellettuali che dopo aver ascoltato la "Sonata" di Beethoven dedicata a Kreutzer, vollero riportare l'impressione della musica nelle arti principali.
Ma ci fu anche qualcosa di biografico: nel 1895 arrivò a Jàsnaja Poljana (proprietà di Tolstòj) un grande musicista russo, Taneev, che suscitò la gelosia del romanziere, dovuta all'infatuazione che ebbe per lui la moglie Sof'ja.
Al momento della pubblicazione inoltre, il libro fu censurato dalle autorità russe, tanto da richiedere l'autorizzazione alla pubblicazione dello zar Alessandro III e della zarina Maria Fedorovna, entrambi estimatori del conte.

E’ un’opera singolare e controversa appartenente al secondo periodo della produzione letteraria del grande scrittore russo, quello successivo alla cosiddetta “conversione”: dopo un’intensa crisi spirituale, Tolstoj aveva vissuto una profonda trasformazione, che si era conclusa con l’abbandono della religione ortodossa in favore del cattolicesimo, cui aveva aderito con una modalità totalizzante, al limite del fanatismo, che lo aveva portato a rivedere molte delle sue convinzioni in merito alla morale e alla vita in generale e che ne aveva influenzato profondamente tutta la successiva produzione letteraria.
Atto d’accusa contro le istituzioni e l’ipocrisia di una vita familiare e sociale basata sull' inganno e la menzogna, “La sonata a Kreutzer” rappresenta l’esposizione delle teorie dell’ultimo Tolstoj in tema di unioni matrimoniali e passioni, ricamando teorie e punti di vista colmi di intenti moralistici e fortemente pervasi di principi religiosi sulla morale sessuale.
A prescindere dall'accondiscendenza del lettore a simili pensieri, oggi sorpassati e spinti all'eccesso, è innegabile il valore del testo.
Nella brevità della narrazione, Tolstoj mette a nudo un uomo solo e torturato da ricordi e pensieri ossessivi, un uomo che non cerca comprensione nel prossimo ma che esplode come fiume in piena, inanellando immagini della propria giovinezza, dell'età adulta, delle esperienze amorose e familiari.
Il protagonista della storia, che si qualifica subito come appartenente all’ agiata nobiltà del paese, durante un viaggio in treno racconta ad uno sconosciuto di aver ucciso sua moglie. Davanti allo sconcerto del viaggiatore, Pozdnysev ripercorre le tappe che in un crescendo drammatico e allucinato lo avevano condotto a diventare un omicida.
I primi capitoli del romanzo, sono una lunga e articolata riflessione sull’ ipocrisia della vita matrimoniale che non è altro che un mascheramento, un inganno, che nasconde la soddisfazione di un istinto animalesco che l’uomo dovrebbe dominare e respingere, consentendosi l’unione carnale solo a fini strettamente necessari alla procreazione.
" Ma guardatele, guardate quelle disgraziate disprezzate da tutti e poi le signore della più alta società : gli stessi abiti eleganti per metterlo in mostra, la stessa passione per le pietruzze ,per gli oggetti costosi e luccicanti, gli stessi modelli, gli stessi profumi, la stessa nudità di braccia, spalle, seni, e lo stesso modo di rigonfiare il s, gli stessi divertimenti, balli, musica, canzoni [...] Volendo darne una definizione precisa bisogna dire che le prostitute a breve termine sono di solito disprezzate, mentre quelle a lungo termine godono del rispetto generale."

Attraverso la condanna della bellezza, come forza corruttrice dell’integrità dell’animo umano, lo scrittore giunge a negare il valore delle arti: la poesia, la musica, sono generatrici di una sensualità ingannevole e illusoria che nel tempo disattende le promesse.
“Provate a domandare a un’esperta civetta, intenzionata a conquistare qualcuno, se preferisca rischiare di essere accusata, in presenza di quello che vuole sedurre, di falsità, crudeltà o anche dissolutezza, o di mostrarsi in un brutto abito mal cucito: tutte preferiranno la prima evenienza. Sanno bene che tutti noi mentiamo parlando degli elevati sentimenti, che tutti gli uomini hanno solo bisogno del corpo, e perciò perdoneranno ogni schifezza, ma non un abito malfatto, inadeguato e di cattivo gusto.”

La musica, con il suo pericoloso potere di suggestione, diviene la causa della follia di Pozdnysev; la sonata di Beethoven, in cui i due strumenti si armonizzano e si fondono è, per il protagonista, un esplicito richiamo al desiderio sensuale di unione tra i due esecutori: la giovane moglie e l’affascinante violinista Truchacevskij.
"La musica in genere è una cosa tremenda. Che cos'è ? Non lo capisco. Che cos'è la musica? Che cosa fa? Dicono che la musica elevi lo spirito [...] Non eleva, né umilia lo spirito, lo eccita, piuttosto."

 Come poscritto, Tolstoj spiega infine in poche pagine il suo pensiero riguardo alla vicenda narrata, ed esprime la propria riprovazione sui costumi della sua epoca in cinque punti fondamentali : la necessità di domare i propri istinti e di conseguenza il valore morale dell’astinenza, la mancanza di fede tra i coniugi, la falsa convinzione che i figli siano un impiccio nella vita matrimoniale, la cattiva educazione dei figli, il dare importanza all’amore carnale e non a ben più validi e duraturi ideali. Rifacendosi infine al Vangelo di Cristo, Tolstoj propugna l’amore per il prossimo, ma un amore idealizzato (ama il prossimo tuo come te stesso), lontano da ogni tentazione mondana. Un messaggio lontano forse dalla nostra concezione della vita, ma che non può esimerci dal considerarlo come un invito ad astrarci dalla meschinità dei legami terreni per aspirare a valori più alti e puri.
Se le teorie espresse nel libro sul ruolo sociale della donna sono inevitabilmente ancorate al contesto storico-sociale in cui l’ autore è vissuto, l’ analisi dei sentimenti e dei rapporti uomo-donna è tragicamente attuale e ci colpisce con la forza della sua modernità.
Omicidi passionali, raptus, pulsioni distruttive, ossessioni morbose, amori malati, sbagliati, costellano tragicamente la cronaca dei nostri giorni, rendendo questo testo, che illustra il percorso di una drammatica perdita di consapevolezza che sfocia nell’ assassinio, incredibilmente attuale.

Nessun commento:

Posta un commento